Il concime a lenta cessione rappresenta un’ottima modalità per permettere al suolo di assorbire le sostanze nutritive di cui necessita in maniera graduale e costante, e non in maniera rapida, come invece avviene per i concimi idrosolubili.
Il concime a lenta cessione può essere disponibile in formato granulare o in formato a pellet (o pellettato) ed è un tipo di concime radicale, ossia somministrato direttamente sul terreno e non per via aerea, come accade col concime fogliare.
Attualmente è possibile produrre dei concimi a lenta cessione in maniera del tutto biologica e naturale, senza fare ricorso alle industrie per costruire composti chimici di sintesi.
Continua dunque la lettura per conoscere al meglio tutte le caratteristiche e le modalità di applicazione del concime a lenta cessione.
Contenuti
Come sono composti i concimi granulari?
I concimi granulari sono tutti caratterizzati dalla stessa composizione chimica di base, uguale a quella di concimi usuali, come quella dei concimi per le piante grasse.
Tale formulazione è la NPK, sigla che sta per Azoto-Fosforo-Potassio, ossia i tre macro-elementi nutritivi, di cui ogni pianta abbisogna per poter crescere e svilupparsi nella maniera più ottimale possibile.
La particolarità del concime granulare, a differenza di un concime puramente liquido, è che il contenuto in potassio generalmente eccede, in proporzione, il contenuto in azoto e fosforo, in formulazioni del tipo NPK 12-12-17.
Questa formulazione è parimenti valida per il concime per rose, le quali necessitano di un’elevata concentrazione di potassio, oltre che di alcuni micro-elementi altrettanto importanti come lo zolfo, il magnesio e lo zinco.
Altri concimi granulari, definiti concimi granulari blu, possono essere variamente arricchiti con ulteriori micro-elementi aggiunti in formulazione, essenziali per il corretto sviluppo della pianta, come il boro e il manganese.
Proprietà della concimazione granulare a lenta cessione
La caratteristica fondamentale dei concimi granulari a lenta cessione è rappresentata dal fatto che essi possono cedere al terreno le sostanze nutritive in maniera graduale a seconda del tipo di sostanza, di modo che le radici della pianta possano assorbirle in tempi differenti.
Difatti, non tutte le sostanze nutritive contenute in un concime devono essere captate dalle radici della pianta nello stesso momento, bensì devono rispettare determinate logiche di assorbimento. Il rilascio in maniera controllata degli elementi nutritivi è ciò che è in grado di fare la differenza in un concime granulare a lenta cessione di qualità.
A differenza del concime fogliare, il quale viene disperso sulla superficie delle foglie ed è esposto alle intemperie, il concime a lenta cessione per piante da frutto e il concime a lenta cessione per fiori vengono assorbiti direttamente dalle radici della pianta, in maniera equilibrata e graduale
Un grande vantaggio apportato dalla concimazione a lenta cessione consiste, inoltre, nel fatto che la scomposizione graduale dei nutrienti non appesantisce troppo il terreno e non corre il rischio di inquinare prematuramente le falde acquifere.
Fosforo e potassio per il concime granulare: a cosa servono?
Come detto, i concimi granulari contengono preferibilmente una maggiore quantità di potassio, a dispetto dell’azoto e del fosforo.
I concimi NPK (Azoto-Fosforo-Potassio) sono dei concimi ben equilibrati in quanto sono capaci di apportare alla pianta tutti i macro-elementi nutritivi di cui necessita e ognuno di questi elementi esegue una particolare funzione biologica.
L’azoto interviene ad esempio nel processo di fotosintesi clorofilliana e nell’induzione della fioritura e della fruttificazione, e per questo è parte integrante del cosiddetto concime azotato.
Tuttavia, in commercio sono anche presenti formulazioni specifiche diverse del concime granulare, ad esempio quelle basate maggiormente sulla concentrazione di fosforo (P) e potassio (K); tale formulazione viene spesso commercializzata con la dicitura “concime granulare blu” o “concime granulare super blu”, con proporzioni NPK 5-8-16.
Il fosforo e il potassio, insieme ad altri micro-elementi come lo zinco e il ferro, e insieme all’anidride solforosa, intervengono in maniera decisa per favorire la crescita della pianta nei momenti di maggiore accrescimento, ovvero in primavera e in autunno.
Inoltre, il concime granulare a base di fosforo e potassio si rivela particolarmente utile per sopperire a mancanze fisiologiche, nel terreno di coltura, proprio degli elementi di base fondamentali, come il potassio, di solito deficitario nei terreni a tessitura fine, come quelli limosi.
Come somministrare al meglio il concime granulare a lenta cessione
Il concime granulare a lenta cessione è molto semplice da somministrare, tuttavia è importante ricordare e seguire le poche regole necessarie per la sua applicazione.
Come premessa, si può dire che generalmente tale concime va applicato direttamente nel terreno, con una successiva irrigazione che ne permette l’imbibizione.
Ecco le regole da seguire per ottenere una concimazione granulare ottimale:
- Come distribuire il concime. Il concime va distribuito lontano dal corpo della pianta, a mo’ di semicirconferenza, nella maniera più uniforme possibile e nelle dosi previste unicamente per la pianta in questione. Una volta miscelato con la terra, è possibile imbibire il terreno con poca acqua, in maniera che il concime venga dapprima inumidito.
- Tenere a mente le istruzioni fornite. Risulta di primaria importanza, in ogni caso, consultare a dovere le istruzioni riportate sulla confezione del concime granulare, rispettando i dosaggi previsti per tipo di pianta. Non bisogna ritenere che, poiché si sta parlando di un concime a lenta cessione, allora è possibile strafare ed esagerare con le dosi. Le dosi sono normalmente calcolate e quantificate facendo ricorso ad una bilancia di precisione, determinando la quantità in grammo di concime per litro di terra in vaso, o metro quadro di giardino.
- Mondare le erbe infestanti contigue alla pianta. Prima di procedere alla concimazione, è opportuno pulire con attenzione, ovvero mondare, tute le erbe infestanti disperse nel terreno vicino le piante da concimare. Queste ultime infatti andrebbero ad interferire con il processo di assorbimento radicale degli elementi nutritivi e dei sali minerali, compromettendo l’alimentazione della pianta. Si può effettuare la pulizia con una piccola falce, per poi smuovere il terreno liberato e applicare il concime.
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